Il welfare aziendale vira verso la fisioterapia. Anche per sopperire alla scarsa attività fisica nel tempo libero a causa dell’emergenza sanitaria. L’azienda toscana Conceria Superior (sede a Santa Croce sull’Arno, specializzata in pelli di qualità per l’alta moda, 54 milioni di fatturato) ha creato al suo interno uno studio fisioterapico e ne usufruiranno i 120 dipendenti. «Promuoviamo il benessere all’interno del contesto lavorativo – dice l’ad Stefano Caponi- attraverso la gestione dei sintomi di affaticamento neuro-muscolo-scheletrico che possono essere determinati dallo svolgimento della propria attività lavorativa e dalla mancanza di movimento fisico per i divieti anti-Covid. Attraverso la riabilitazione precoce delle usure muscolo-scheletriche, si contribuisce sia a ridurre il ricorso alle misure assistenziali e ai costi ad esse connessi sia alla riduzione del tasso di assenza sul lavoro».

Aggiungono Enrico e Nicolò Vignali, i fisioterapeuti che guidano il progetto: «Il futuro della fisioterapia è la prevenzione e questa deve iniziare dove le persone passano la maggior parte del loro tempo: al lavoro». Il planning terapeutico per tutti i dipendenti comprende 12 sedute annue. Si tratta di uno dei nuovi benefit ai tempi del Covid. Anche un’altra azienda, Teva Pharmaceuticals (produce farmaci iniettabili e antitumorali, sede a Nerviano, provincia di Milano) ha scelto il welfare salutistico e sta fornendo ai dipendenti un servizio osteopatico.

In più, in tempo di emergenza e quindi nell’impossibilità di effettuare in presenza gli usuali incontri formativi (coi dipendenti) e partecipativi (anche coi familiari) ha sopperito con la gamification, ovvero l’utilizzo della realtà virtuale insieme ad elementi mutuati dai videogame e dalle tecniche di gioco. «In particolare -dice l’ad Antonio Ambrosi- abbiamo creato un virtual tour dell’intero sito produttivo aziendale. Una volta entrati e accolti, i partecipanti sono condotti direttamente nei corridoi degli uffici e nei plessi industriali, navigano nel Dna delle produzioni di un farmaco attraverso momenti interattivi ed enigmi».

La piattaforma virtuale è stata realizzata da Redorange, società specializzata nella realtà virtuale con sede a San Benedetto del Tronto. Dice il suo fondatore, Riccardo Rossi: «Con i virtual tour in realtà aumentata un’azienda può offrire un’esperienza interattiva, emozionante e coinvolgente. Poiché abbiamo molte richieste stiamo cercando ingegneri, anche senza esperienza lavorativa, da inserire nel nostro organico».

Fonte Italia Oggi